Limitatore Centrifugo Schindler KRK15

L’introduzione della macchina a vapore alla fine del 1700 ha reso necessario pensare a metodi per gestire/regolare l’energia prodotta. Lo stesso Watt realizzò il primo dispositivo per regolare il flusso di vapore sfruttando due masse poste in rotazione da un albero rotante che per effetto della forza centrifuga tendono ad allontanarsi dall’asse stesso. Il loro allontanamento è contrastato da un sistema di molle e/o dalla forza di gravità attraverso un sistema articolato di bracci e leve. L’allontanamento delle masse permette quindi di regolare l’apertura delle valvole o, come succederà poi per gli ascensori, permetterà a sistemi precaricati di scattare e bloccare, con modalità diverse, la funicella che sarà collegata agli apparecchi di sicurezza. Il regolatore di watt è uno dei primi esempi di sistema di controllo a retroazione negativa.


La Schindler, sfruttando il pendolo di watt ha realizzato il limitatore KRK15 tenuto in produzione dal 1920 fino al 1974.

Questo limitatore sfrutta la forza centrifuga per allontanare dei cilindri di acciaio rispetto all’asse di rotazione verticale; raggiunta la velocità di intervento, i due pesi sollevano una camma quanto basta per sganciare un sistema a molla che permette a delle ganasce di bloccare la funicella del limitatore.

A seconda della molla utilizzata per contrastare la forza centrifuga sui due cilindri i limitatori KRK15 potevano avere velocità di intervento da 0,6 fino a 3,5 m/s. Anche la coppia conica corona-pignone aveva un rapporto predefinito in base alle velocità nominali dell’impianto.
Le funicelle utilizzabili erano quelle da 5 oppure da 6mm2 per arrivare a quella da 6,5mm2 per velocità nominali di 3,5m/s. A seconda della funicella scelta veniva fornita la puleggia con l’intaglio della gola più adatto.
Le ganasce in ogni caso erano dimensionate per trattenere la funicella con una forza di 150kg.
Questi limitatori venivano regolati in officina in modo da avere una velocità di intervento pari a 1,25 volte la velocità nominale.

La periodicità massima di manutenzione di questo limitatore fissata in 12 mesi dal costruttore prevedeva una lubrificazione del limitatore e della puleggia di tensionamento, un controllo del posizionamento della puleggia di tensionamento, controllo del funzionamento e regolazione dell’interruttore che doveva togliere corrente all’impianto prima di raggiungere la velocità di intervento, controllo del funzionamento di tutto il leverismo sia a impianto fermo che in velocità.

Questo limitatore è stato smontato usando solo due chiavi inglesi, una pinza, un martello e punteruolo (per estrarre le varie spinette) e un cacciavite a taglio. La puleggia si regge su di un albero assemblato su due cuscinetti a sfera. L’albero verticale poggia su dei cuscinetti a sfera e su una bronzina inferiore solidale con l’asse della puleggia. La corona è realizzata in ghisa mentre il pignone conico è realizzato in materiale plastico (dovrebbe essere teflon). I supporti superiore dell’albero verticale e quello del leverismo che sblocca le ganasce inglobano delle bronzine, quella superiore lubrificata mediante ingrassatore. L’altro ingrassatore si trova sulla bronzina inferiore sempre dell’albero verticale ed in contemporanea ingrassa anche l’asse della puleggia.
Sulle due ganasce sono rivettati dei ferodi (sembrano realizzati in lana di roccia o qualcosa del genere). Tutto il blocco delle ganasce è tenuto in posizione da quattro dadi e da due spinette, in questo modo sono evitati spostamenti relativi anche minimi delle ganasce e del dispositivo di sblocco rispetto ai bracci verticali. Tutti i perni sono tenuti fermi da spinette oppure da rondelle e coppiglie.
Grazie al grasso che ha creato uno strato protettivo su tutto il limitatore lo stato di conservazione è ottimo.


Limitatore donato dalla Nova Elex.

Informazioni tecniche e disegni concessi dalla Schindler per mezzo del signor Lucio Toffanin