L’ascensore della Regina

Il castello di Moncalieri, patrimonio dell’umanità e dell’UNESCO, dal 1969 sede del 1º Reggimento carabinieri “Piemonte” ha una lunga storia che inizia intorno all’anno 1100  per mano di Tommaso I di Savoia

Tra il 1900 e il 1910 , la principessa Maria Clotilde di Savoia (Torino 1843 – Moncalieri 1911), ritiratasi nel Castello di Moncalieri dopo la separazione dal marito Napoleone Girolamo avvenuta nel 1878 decise di fare installare un ascensore per collegare il suo appartamento, situato al primo piano, con quello della figlia Maria Letizia (Parigi 1866 – Moncalieri 1926) al piano terra; sotto la direzione dell’arch. Emilio Stramucci, l’ascensore fu commissionato alla ditta Stigler di cui al Castello di Moncalieri rimane tuttora anche il motore elettrico del tipo a tamburo. I depositi del Castello conservano, inoltre, una parte del coronamento ligneo che in origine doveva far parte della cabina corrispondente al piano superiore.
Purtroppo nel 2008 un incendio ha devastato il castello ma grazie ai lavori di restauro che ne seguirono anche l’ascensore venne ripristinato. L’ascensore era del tipo ad azionamento elettrico a tamburo con macchina in basso ed era il secondo ascensore elettrico installato in Italia dopo quello del Vaticano . L’impianto era completo ma in disuso , in più le fermate erano 4/5 successivamente eliminate negli anni durate le varie ristrutturazioni del castello. Dopo l’ultimo restauro le fermate sono diventate solo 2. Oggi l’ascensore, sottoposto ad un restauro completo dei suoi componenti, rende accessibile il primo piano anche ai portatori di handicap.

Il restauro dell’ascensore della regina è stato effettuato dalla azienda storica CODEBO’ SPA.

Come si può vedere nelle fotografie grande cura è stata messa anche nei particolari. Oltre a restaurare le bottoniere di piano sono stati appositamente ricostruiti la bottoniera di cabina ed altri vari particolari. Per esempio, i dati di targa dell’ascensore sono stati inseriti nella protezione del contatto del paracadute.

Le porte della cabina sono automatiche scorrevoli a quadrettoni di vetro mentre la cabina presenta vetrate decorate e particolari in ottone.

Il nuovo motore gearless è stato posato su una nuova intelaiatura opportunamente ancorata alle pareti rinforzate. Il nuovo quadro di manovra è contenuto in un locale armadio posto al primo piano a fianco dell’ascensore in zona nascosta alla vista degli ospiti.

Le seguenti fotografie sono state messe a disposizione dalla CODEBO’ spa di Torino fondata nel 1905 ed azienda storica italiana. Vi invito ad andare a visitare il loro museo che hanno realizzato all’interno della loro sede.